La sicurezza prima di tutto

La rimozione in sicurezza delle tubazioni in Cemento Amianto: le indicazioni INAIL

Nonostante si possa affermare che l’Italia sia stata tra le prime nazioni europee a mettere al bando l’amianto - con l’emanazione della Legge n. 257 del 27 marzo 1992 (Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto) – e ad emanare norme tecniche per la tutela dei lavoratori e degli ambienti di vita, sono ancora molte le tubazioni in cemento amianto presenti sul territorio nazionale, ad oggi sono ancora molti i manufatti in cemento amianto presenti sul nostro territorio nazionale e, in particolare, sono ancora presenti molti chilometri di tubazioni per il trasporto dell’acqua potabile.

Premesso che, come evidenziato in premessa al documento, le tubazioni in cemento amianto “non costituiscono di per sé una sorgente primaria di pericolo per la salute pubblica qualora interrate, integre ed ancora in posto; ciò in quanto il principale rischio sanitario correlato all’amianto è di tipo inalatorio”, resta il fatto che le tubazioni in cemento amianto possono “generare situazioni di rischio se oggetto di interventi di rimozione o manutenzione che portano all’esposizione parziale o totale all’aria ambiente del manufatto con possibile aerodispersione di fibre”. E questo, “soprattutto nel caso in cui la superficie esterna del manufatto sia deteriorata”, anche parzialmente, “con dissoluzione della matrice cementizia ed esposizione di fibre, oppure durante interventi di taglio e/o manipolazione delle tubazioni in modo non corretto”. Scopo del documento, elaborato dal gruppo di lavoro che ha visto tra gli altri la partecipazione del Presidente di EURSAFE ing. Bacchetta e del Prof. Melloni del CROIS di Modena, come dichiarato dagli autori, è quello di “integrare ed armonizzare le procedure di intervento e sicurezza finora adottate a scala nazionale, indicando un criterio di pianificabilità, riproducibilità ed omogeneità di intervento per agevolare l’operato dei lavoratori addetti al settore e degli Organi di Controllo competenti per territorio”. E questo al fine di “costruire un processo partecipativo, in cui le attività di ricerca sul campo conducano ad una efficace trasferibilità dei risultati, fornendo contenuti utili agli ambiti lavorativi ed alla prevenzione dei rischi, promuovendo altresì la circolarità delle conoscenze tecnico-scientifiche nelle comunità nazionali e internazionali”.

Il documento è scaricabile da questo link

https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-pub-rim-in-sicurezza-tubazioni-idriche.pdf

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