La sicurezza prima di tutto

La figura del Rappresentante del Datore di Lavoro Committente alla luce del DPR 177/2011 e dell'interpello 23/2014

Tra le varie figure che sono coinvolte nell’applicazione di quanto previsto dal DPR 177/2011, quella del Rappresentante del Datore di lavoro committente (nel seguito indicato solo come Rappresentante) è, forse, una di quelle su cui si è meno discusso finora, nonostante sia ancora privo di una chiara definizione specifica di ruolo. Sin dalla pubblicazione del testo del Decreto, questo nuovo ruolo previsto dal Legislatore ha, infatti, subito innescato un dibattito su quali potessero essere i suoi compiti, le sue responsabilità e quali attività potesse effettivamente svolgere nell’ambito delle operazioni, specie riguardo alle altre figure già previste nel nostro ordinamento: Datore di lavoro, Dirigente, Preposto, RSPP, CSP, CSE, ecc..

Esiste un profilo scientifico riguardo alla sorveglianza sanitaria per gli addetti che operano negli spazi confinati?

Come noto, il D.P.R. 177/2011 prevede, nello schema generale di riferimento, che chiunque svolga attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati debba possedere specifici requisiti di qualificazione (art.2 c1).
Tale indicazione vale sia per le imprese che svolgono attività in ambienti confinati con proprio personale dipendente all’interno di ambienti che fanno parte del proprio ciclo produttivo, sia che le appaltino a imprese terze. Chi opera dev’essere adeguatamente informato/formato e addestrato, e questo vale anche per i preposti, e deve possedere attrezzature idonee a prevenire i rischi e DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) adeguati. Tali requisiti, oltre ad altri specificatamente previsti nel Decreto, sono condizione vincolante rispetto alla possibilità di eseguire lavori negli ambienti individuati dal Decreto.

 
Tra le fasi che richiedono una specifica progettazione, quella del salvataggio di un lavoratore infortunato o colto da malore all’interno di un ambiente sospetto di inquinamento o confinato, è certamente una delle più delicate. 

Le norme internazionali considerano molto importante l’analisi orientata all’identificazione delle cosiddette situazioni IMMEDIATELY DANGEROUS TO LIFE OR HEALTH (IDLH), ovvero qualsiasi condizione che espone il lavoratore a una minaccia immediata per la sua vita o salute, o che possono causare effetti negativi irreversibili sulla salute, o che potrebbero interferire con la capacità di un individuo di fuggire in modo autonomo da uno spazio confinato soggetto a permesso d’ingresso.

La “Competent person” è stata individuata per la prima volta dalla legislazione statunitense, a seguito del provvedimento chiamato “Occupational Safety and Health Act” che fu emanato con lo scopo di assicurare ai lavoratori un posto di lavoro sicuro.

Il NIOSH propone tre diverse classi di rischio (ossigenazione, esplosività ed infiammabilità) all’interno degli spazi confinati:
• Class A: si riferisce alla presenza di una situazione immediata di rischio per la vita o la salute del lavoratore (c.d. IDLH).
• Class B: viene catalogato come uno spazio confinato dove è presente una potenziale causa di infortunio o di malattia professionale che necessita dell’adozione di safety-rules preventive, pur tuttavia rimandando ad interventi di mitigazione del rischio non immediati.
• Class C: indicato come un Confined Space che non richiede rapidi accorgimenti in quanto l’ambiente non presenta particolari rischi.

Questi, tuttavia, non esauriscono la totalità dei rischi presenti all’interno di uno Spazio Confinato ma ne danno un’utile indicazione per classificare il livello di appartenenza: per tali motivi occorre un soggetto che sappia valutare, in modo tempestivo, i rischi presenti all’interno di uno spazio confinato per capire quali attività debbano essere messe in atto per garantire i livelli di sicurezza.

Il Documento NIOSH: “Working in Confined Spaces - Criteria for a Recommended Standard” elaborato dal U.S. Department of Health, Education, and Welfar (1979) propone una check-list per lavorare nei Confined Spaces.

A questa figura è richiesto di sviluppare ed adottare un piano di accesso nel Confined Space e verificare che sussistano le condizioni di sicurezza previste nel permesso di lavoro prima dell’accesso e ad ogni ripresa del lavoro dopo una sosta; è quindi evidente l’importanza del livello di preparazione ed esperienza di chiunque debba progettare l’intervento in ambienti di sospetto inquinamento o confinato.

Nella check-list sono indicati i requisiti richiesti per operare in tali ambienti e gli elementi che, caso per caso, devono essere individuati dalla “Competent Person”; pertanto tale figura non deve possedere solo le competenze per riconoscere i rischi, ma deve essere in grado di comprendere l’evoluzione delle attività e mettere in atto, fin dalle fasi di progettazione, tutti quegli elementi necessari per mitigare e prevenire gli stessi.

L’OSHA richiede la presenza sul posto di lavoro di una persona competente, senza però fornire uno standard di formazione né una qualificazione necessaria all’identificazione dei requisiti professionali che tale persona deve possedere. La “Competent Person” pertanto non deve essere una qualsisia figura individuata dal Datore di Lavoro per svolgere il compito, bensì una figura in possesso di adeguate competenze e conoscenze per prevenire i rischi.

È proprio in tale contesto che il Mastercourse proposto da Eursafe, attivo dal 2014, approfondisce, oltre ad altri argomenti trattati, le competenze e le capacità necessarie a questa figura, ponendo le basi per un miglioramento continuo anche attraverso il network tra i partecipanti alle diverse edizioni.

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