Concluso il IX Convegno Nazionale Spazi Confinati
Si è svolto lo scorso 13 novembre a Modena, il IX Convegno Nazionale sulle attività negli Spazi Confinati e con titolo “Il DPR 177/2011 tra risultati attesi e problemi applicativi”
Sin dalla sua prima edizione nel 2011, questo evento rappresenta un momento di analisi e confronto delle esperienze di tutti quegli attori del sistema prevenzionistico nazionale e internazionale che, a vario titolo e con differenti modalità, dispongono di una specifica competenza nell’ambito delle attività nei Confined Spaces. Inoltre, da sempre, fonda la propria ragione d’essere sulla consapevolezza che l’estrema varietà di situazioni operative connesse all’attività nei Confined Spaces necessita un grande sforzo di ricerca e condivisione dell’esperienza acquisita, anche a livello internazionale, così da poter analizzare i diversi approcci metodologici e accorgimenti tecnici applicati nei diversi contesti operativi, traducendoli in applicazioni pratiche per renderli disponibili, a livello nazionale, agli operatori del settore.
Per evitare che si ripetano incidenti in queste specifiche attività, appare infatti fondamentale definire strumenti concettuali e operativi adeguati a garantire la salute e sicurezza degli operatori addetti. Se da una parte è evidente che la verifica della qualità dell’aria interna e la garanzia di un’adeguata ventilazione sono basilari, dall’altra la conformazione strutturale di molti ambienti in cui si è chiamati a operare e la presenza di ulteriori rischi specifici (anche solo potenziali) associabili a queste attività necessitano l’applicazione, da parte di persone competenti adeguatamente formate, di specifiche metodiche di analisi e valutazione delle singole fasi operative. Affermata sia l'importanza di DUVRI, POS, PSC come documenti che formalizzano l'attività di cooperazione, coordinamento e informazione reciproca delle imprese coinvolte, sia la necessità di verificare che la catena degli appalti e subappalti non porti aziende o lavoratori autonomi a eseguire attività per le quali non sono né preparati né attrezzati, la questione è una sola: bisogna eseguire un’approfondita e corretta valutazione dei rischi, un addestramento efficace, prevedere l’impiego di attrezzature idonee e pianificare sia le attività ordinarie sia gli scenari di emergenza, codificando le operazioni da porre in essere. Questo, è auspicabile, alla luce di una specifica norma tecnica di riferimento da sviluppare sulla base di linee guida, norme e/o standard e Best Practices presenti a livello nazionale e internazionale.
Nella giornata del Convegno, si sono avvicendati sul palco relatori rappresentanti di Enti e organizzazioni che hanno illustrato norme tecniche/buone prassi oltre a testimonial aziendali che hanno portato la propria esperienza nel settore.
L’evento, che annualmente si rivolge a tutti coloro che, a vario titolo, si trovano a operare in ambienti sospetti di inquinamento o confinati in quanto coinvolti o interessati nella programmazione, gestione, attuazione, monitoraggio e nella valutazione delle attività in questi particolari luoghi di lavoro caratterizzati da un elevato livello di rischio, è un importante momento di condivisione di esperienze, unico nella sua struttura a livello nazionale.