Sorveglianza Sanitaria e DPR 177/2011
Esiste un profilo scientifico riguardo alla sorveglianza sanitaria per gli addetti che operano negli spazi confinati?
Come noto, il D.P.R. 177/2011 prevede, nello schema generale di riferimento, che chiunque svolga attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati debba possedere specifici requisiti di qualificazione (art.2 c1).
Tale indicazione vale sia per le imprese che svolgono attività in ambienti confinati con proprio personale dipendente all’interno di ambienti che fanno parte del proprio ciclo produttivo, sia che le appaltino a imprese terze. Chi opera dev’essere adeguatamente informato/formato e addestrato, e questo vale anche per i preposti, e deve possedere attrezzature idonee a prevenire i rischi e DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) adeguati. Tali requisiti, oltre ad altri specificatamente previsti nel Decreto, sono condizione vincolante rispetto alla possibilità di eseguire lavori negli ambienti individuati dal Decreto.
Nonostante sia presente una problematica concreta dei rischi per i lavoratori impiegati, a oggi, manca un profilo specifico di sorveglianza sanitaria che li riguardi.
Nel giugno 2015 sul GIMLE - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro e Ergonomia, è stata pubblicata la sintesi di una ricerca che abbiamo coordinato e che ci ha portato ad analizzare documentazione nazionale e internazionale su questo tema. L’articolo, che ha come titolo “La sorveglianza sanitaria per i lavoratori addetti ad attività in “ambienti sospetti di inquinamento” o confinati” (G Ital Med Lav Erg 2015; 37:2, 90-100), prende in esame i principali schemi di riferimento applicati all’estero per la valutazione dell’idoneità e per la sorveglianza sanitaria degli addetti a operare nei confined spaces. Questo per offrire alla discussione, alcune proposte di accertamenti e modalità di sorveglianza sanitaria che possano aiutare i Medici Competenti nella formulazione del giudizio d’idoneità per questi lavoratori.
Tale valutazione, infatti, dev’essere oggetto di attenzione da parte del Medico Competente, sia in occasione della collaborazione nell’identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi durante l’elaborazione del Documento di Valutazione previsto dall’art. 17, comma 1, lettera a), del D. Lgs. 81/08 e s.m.i., sia nell’attuare uno specifico profilo di sorveglianza sanitaria che consenta un’idonea azione preventiva, oltre che un auspicabile momento formativo per i lavoratori addetti che normalmente operano nei più svariati settori merceologici.
Tenendo, in considerazione la trasversalità del tema ai diversi settori produttivi, ciascuno con le rispettive peculiarità per l’esposizione a rischi specifici, è possibile tratteggiare alcuni tra i punti di attenzione nel processo di sorveglianza sanitaria per gli spazi confinati:
- misure antropometriche compatibili con gli ambienti operativi (es. dimensioni passaggio accesso – volume complessivo ambiente operativo);
- assenza di patologie che possano avere conseguenze sulla capacità di tollerare lo sforzo fisico (es. normale funzionalità cardio-circolatoria e respiratoria, mobilità articolare conservata, buon compenso metabolico), acuità visiva, capacità uditive e di linguaggio tali da garantire una corretta comunicazione per l’applicazione dei protocolli operativi e delle misure di emergenza;
- lucidità, stato di veglia, sopportazione dello stress nella norma.
Questi parametri, insieme con gli altri così come identificati nell’articolo pubblicato cui si rimanda per la trattazione completa del tema, possono essere di particolare interesse nello sviluppo di un protocollo di sorveglianza sanitaria per i lavoratori addetti a operare in questi particolari ambienti di lavoro.
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